giovedì 18 luglio 2013

Capitolo 2: Primi passi

E’ una sensazione sempre abbastanza strana muovere i primi passi.
Da un lato c’è l’entusiasmo, la voglia di avventurarsi in un nuovo viaggio e di scoprire che cosa ci aspetta.
Dall’altro c’è la nostalgia di casa, la paura di non riuscire a tornare e di imbattersi in qualche cosa che è più grande di noi.

Tutto questo ogni volta mi crea agitazione devo dire, non sono mai tranquillo durante i primi passi, fino a quando la testa non smette di pensare.
 Ho sempre creduto che il cervello fosse il miglior amico e allo stesso tempo il peggior nemico dell’uomo, ma col tempo ho imparato a evitare di mettermici contro.
Infatti l’esperienza mi ha insegnato che per far ciò l’unica cosa di cui mi devo preoccupare è il presente e ciò che sta succedendo attorno a me, qui e ora.
Solo così riesco ad essere veramente in pace con me stesso e a gustarmi persino i momenti più delicati della vita, come quello dell’inizio di un viaggio.
Se cominciassi a pensare al mio passato o al mio futuro, alle mille variabili, alle situazioni che potrei incontrare e alle soluzioni possibili, sarei spacciato.
Primo perché sono in un ambiente troppo ostico per potermi permettere di riflettere su ogni minimo dettaglio.
Secondo perché rischierei di perdere il senso di ogni passo e i passi, soprattutto i primi, sono quei movimenti che gettano le fondamenta di ogni avventura.