martedì 10 settembre 2013

Capitolo 3: L'incontro

Se mi chiedessero qual è il momento più bello di un viaggio probabilmente risponderei di getto: la partenza e i primi passi. Ci sono l'entusiasmo del cambiamento, di un nuovo inizio ed una buona salute fisica e soprattutto mentale!
Poi mano a mano che si avanza queste cose svaniscono, subentrano la fatica, l'incertezza, la paura di non farcela, e così in men che non si dica, dopo immensi prati fioriti e spazi verdi all'aperto, ti ritrovi davanti ai primi alberi di questo bosco tanto fitto quanto oscuro.

Eccomi proprio qui, sul confine tra la luce ed il buio. Un passo ancora e dovrò seriamente fare i conti con qualcosa che non conosco per niente. Qui tutto è confuso, non puoi contare sulla luce del sole che batte e riscalda la pelle. Al suo posto vi sono il freddo, l'umidità e l'apparente ostilità di questo luogo, che riuscirebbero a scalfire persino le volontà più ferree.
Mi sembra di essere sull'esatto confine tra ciò che io sono con gli altri e ciò che nemmeno so di essere.

Qui terminano tutti i miei entusiasmi e cominciano i sensi di incertezza...
I miei passi avanzano lungo un sentiero che sembra sparire dentro la folta vegetazione...
La luce si allontana...
Fa freddo quiggiù...
So che nessuno mi può sentire... nessuno sa nulla di questo posto e, sinceramente, è la prima volta che ci passo...
Cerco di farmi forza, di farmi coraggio, ma dopo un solo giorno di cammino mi sento completamente perso e angosciato. 
E' arrivato a farmi compagnia persino quel vuoto che sento nella vita di tutti i giorni, ma stavolta è decisamente più pressante...


...Sono giorni che ormai cammino, sento che qualcosa non va, questo bosco diventa sempre più ostile ed io non ho la minima idea di dove stia andando... ho paura di perdermi, di restare intrappolato, di non rivedere più casa, mi chiedo se ero davvero pronto o se forse stavolta mi sono sopravvalutato.
Deciso ad arrendermi, mi volto per uscire più in fretta possibile da questo posto quand'ecco che accade l'inaspettato... 
una mano che scivola e si intreccia con la mia.

In quest'attimo è cambiata ogni cosa: il mio corpo viene invaso da un calore che nessun sole avrebbe mai potuto donarmi, all'improvviso la stanchezza, l'angoscia a cui ero stato abituato nei giorni precedenti e la paura di fallire mi abbandonano, lasciando il posto a nuove forze ed energie, la convinzione che io debba a tutti i costi portare a termine questo viaggio quasi impossibile, con la sensazione di poter superare qualsiasi limite io mi ponga.

"Adesso non siamo più soli" mi volto e vedo lei, una ragazza con il volto segnato dalla fatica, i vestiti rovinati e le gambe piene di graffi.
"Hai ragione, ma forse è meglio se ora ci riposiamo, domani ci aspetta una bella camminata".