lunedì 25 marzo 2013

Cry

Una canzone, una sola e semplice canzone, di uno dei miei gruppi preferiti, i Conception, con alla voce un cantante da cui ho imparato molto e che stimo all'infinito per la passionalità che mette nel suo canto così armonioso, particolarità che lo rende secondo me unico sotto ogni punto di vista.

Roy Khan però non è solo un grande cantante, infatti secondo me ha scritto alcuni testi a dir poco meravigliosi, poetici, ma al tempo stesso immediati. Proprio per questo mi capita di frequente (e potrebbe capitare anche a voi...) di ritrovarmi immediatamente nelle sue parole, elemento fondamentale perchè esse possano arrivare in fondo, dove poche persone riescono.

Vi lascio quindi con "Cry", di seguito il testo e più sotto il video per poter ascoltare la canzone.

Non lasciatevi ingannare dal titolo, non è per niente un testo malinconico.
Qui infatti si parla di amore, di "lacrime" calde che scendono per la gioia, le quali seguono le guance... il collo... il petto... per arrivare dritte al cuore... per tornare dove esse sono nate.

Cry

You are everything I would
you are found in what I do
as the moon passes slowly by
we say our words and then we cry
a little bit 'cause we do belong

The dark seems so bright tonight
keep me close, keep me warm
the stars cast a mellow light
enough for a rose, a rose to be born

Who can say, if you remain my dear
who can tell, if you will always care
but you know that I'm around to comfort you
and play the clown so you can laugh
'cause we do belong

The dark seems so bright tonight
keep me close, keep me warm
the stars cast a mellow light
enough for a rose, a rose to be born

Cry your tears of joy,
cry a tear for you and me
and everything we are

The dark seems so bright tonight
keep me close, keep me warm
the stars cast a mellow light
enough for a rose, a rose to be born.

sabato 23 marzo 2013

Terribile illusione

E se l’oscurità prendesse il sopravvento?
Se perdessimo il lume della ragione, la morale, il buon senso, il bene?
Cosa ne sarebbe delle nostre vite?
Eppure il confine tra bene e male, tra amore e odio, tra ragione e pazzia, è una linea sottilissima, tutto fuorchè invalicabile. Siamo composti di bianco e nero, in ognuno di noi è presente sia l’uno che l’altro in ugual misura.
Vi credete puri di animo? Pensate allora a cosa fareste se qualcuno mettesse a rischio la vita della persona che amate di più. Porgereste a quest’essere l’altra guancia? Lo perdonereste? Io non credo. Pensateci.
Viviamo in un mondo fatto di opposti e di sottili sfumature che stanno nel mezzo, dove il bene genera bene ed il male genera male. Non si parla di credenze religiose, di filosofie di vita, ci sono situazioni che fanno venir meno tutto ciò, compromettendo equilibri dei quali ci lodiamo grandi profeti ogni giorno.
Se ancora credete fermamente che la cosa non vi tocchi e pensate di essere stabili come una montagna in coscienza vostra, allora fareste meglio ad osservare l’enorme vuoto che si cela sotto la labile corda su cui state passeggiando.
Siamo ciò che siamo, bestie in lotta per la sopravvivenza. Ed è inutile negarlo.

sabato 16 marzo 2013

Relax

Se ti accorgi che rilassarti, chiudere gli occhi con una leggera musica orientale di sottofondo e lasciar andare ogni pensiero fuori dalla testa, è diventato difficile, fastidioso, forse dovresti rallentare.
Forse hai chiuso la porta alla tua anima, forse le mille corse di ogni giorno le impediscono di starti dietro... corri troppo veloce per lei.
Ad un tratto ti senti estraneo guardandoti allo specchio, senti che ti manca qualcosa, senti che non tutto è in ordine.

Allora prenditi un po' di tempo per farlo. Chiudi gli occhi.
Riascoltati, non pensare ai tuoi problemi, alle questioni irrisolte, alle tue paranoie.
Ricorda che i nostri problemi sono grandi soltanto se siamo noi a decidere che sia così.

Ci tengo ad aggiungere una cosa infine, smetti di preoccuparti in negativo sugli aspetti della vita, comincia ad occupartene in positivo.
Quando devi far crescere una piantina non te ne stai fermo ad osservarla preoccupato, distaccato, pensando a cosa potrebbe succedere se dovesse venire una tempesta.
Ci metti anima e corpo nel proteggerla, con degli spaghi ed un pezzetto di legno la raddrizzi quando vedi che comincia a storgersi, ti prendi cura di lei e non pensi ad altro.
Perchè allora non fare lo stesso con i tuoi rapporti più cari? 
Le persone a te vicine sanno ascoltarti, sanno darti energia vitale, ti percepiscono e vivono anche loro in qualche modo in funzione di te, di ciò che hai dentro.
Qui non si parla di cambiare il proprio punto di vista, mi sono reso conto che questo lo possiamo fare in relazione ad eventi, situazioni, tutto ciò che è esterno... ma quando si parla di noi stessi e delle persone, il concetto si trasforma, si è fermi ad un bivio e si devono fare delle scelte su quale sentiero da imboccare. Sono scelte importanti, capaci di modificare l'andamento della propria vita una volta per tutte.
Non sprechiamo quindi queste occasioni, sediamoci per un attimo a riflettere, chiudiamo gli occhi e prendiamoci il tempo che ci serve.
Ad un certo punto sentiremo che tutto sarà diventato molto più semplice, come per magia...
bene, adesso puoi riprendere i tuoi passi.

mercoledì 13 marzo 2013

Il peso di una parola

Esistono parole che sono leggerissime,
delle quali ognuno di noi ne ha la testa piena.
Sono quelle dette da persone che nella vita sanno solo parlare,
le cui azioni però esistono solo nel loro immaginario.


Esistono poi parole mai dette, solo pensate,
come quelle di chi non ha coraggio a sufficienza per dirle,
come quelle di chi ha paura delle conseguenze,
come quelle di chi non conosce il proprio reale valore.


Esistono poi parole che pesano come macigni.
Quelle parole che vengono dette dopo che si è agito, e non prima.
Quelle parole che hanno una forza infinita,
capaci di abbattere qualsiasi barriera, qualsiasi confine,
perchè in esse si sprigionano tutti i nostri pensieri più veri,
li stessi pensieri che ci hanno prima mosso e,
soltanto poi, fatto parlare.

venerdì 8 marzo 2013

Riprendere i propri passi

Ci sono momenti in questo sentiero, che è la vita, in cui devi fermarti e osservare bene ciò che ti sta intorno, addentrarti nel bosco, se necessario, per capire, per giungere al vero significato delle cose.
Certo, è pericoloso, potresti perderti e non ritrovare più la strada che stavi percorrendo, la tua strada, e qui non esistono fili che puoi lasciar dietro te, tanto meno briciole da seminare, ma d'altronde la vita intera si può dire che è un continuo rischiare, mettere in gioco le proprie certezze, giocando senza difese.

Mi viene in mente una lezione di arti marziali che feci tantissimi anni fa...
Ricordo il mio maestro, una persona eccezionale nella morale e nell'animo, che mi guardò e mi disse: "Sai Simo, prima di entrare in palestra, o comunque nelle prime lezioni, per te un pugno era soltanto un pugno. Poi hai dato il via al tuo studio interiore, hai capito la tecnica, la perfezionerai sempre di più, capirai come scaricare tutta la tua forza in un colpo solo e ne studierai le varianti. Ti accorgerai che non sarà più un pugno il tuo, ma una tecnica... fino a che tra qualche anno ripenserai a oggi e capirai che il tuo pugno sarà tornato ad essere un pugno."

Il concetto è lo stesso, a volte deviare per qualche decina di metri non vuol dire perdersi, ma tornare sui propri passi con una maggior coscienza di ciò che siamo e di ciò che possiamo realmente dare.

giovedì 7 marzo 2013

Essere se stessi per crescere

E' una frase abusata e stuprata ormai "sii te stesso". 
E' diventato un modo di dire e, come tutti i modi di dire, quando li sentiamo non ci diamo più quel peso che invece dovrebbero avere.
Trovo che dietro all'essere se stessi in realtà si celi il vero segreto della nostra crescita interiore, della nostra maturazione, l'unica via per diventare unici, speciali, autentitici.
Ma adesso scendiamo un po' più nel profondo, proprio come piace a me. Molte persone si fermano quasi sempre alla superficie delle cose ed in questo caso direbbero "basta comportarsi con naturalezza". Io proprio non ci riesco, devo riflettere su ogni cosa fino a spremerne fuori tutto il possibile.
Cosa vuol dire esser se stessi? Dopo giorni passati a pensarci sono giunto ad una mia conclusione.
Io credo che lo si sia quando cominciamo a vedere che agiamo secondo le nostre emozioni, lasciandole uscire liberamente, come se le nostre azioni fossero semplicemente una porta sempre aperta che ci permette di esprimere la nostra essenza, senza timori nè vergogna, solamente con la voglia di agire di istinto, di parlare di istinto, collegando direttamente la nostra anima ai fatti, alle parole.
Sono d'accordo che poi esistono situazioni che richiedono più fermezza, meno impulsività e più introspezione, ma anche lì dovremmo imparare più ad ascoltare il nostro cuore, l'origine di tutto il nostro stato emotivo, piuttosto che la nostra testa, troppe volte condizionata da stereotipi dettati dalla società. Senza nemmeno accorgercene creeremo invece un archetipo, a cui nessun'altro al di fuori di noi potrà arrivare.

martedì 5 marzo 2013

Il Cambiamento

Questione spinosa quella del cambiamento.

Non per tutti viene vissuto in maniera positiva, anzi c'è chi guarda al cambiamento con il timore di perdere quella solita "vecchia strada", ma per quello che mi riguarda cerco sempre di trarne il massimo beneficio da questa situazione, andando anche spesso a ricercarlo da me.
Infatti molte volte sono scelte che partono proprio da qui, ma in tal caso mi adopero al meglio per poter esser quasi certo di trarne poi dei vantaggi.
Questo periodo che sto vivendo è caratterizzato da questo tipo di cambiamenti, scelte che mi hanno portato al rinnovo di alcuni punti del mio percorso che secondo me potevano essere migliorati.
Credo sia importantissimo per noi essere alla continua ricerca del migliorare la nostra vita.

Se da un lato poi ci sono le persone restie al cambiamento, all'altro estremo troviamo quelli che ne fanno quasi una filosofia di vita. Gente inconcludente, che accende passioni ed entusiasmi nelle più variopinte attività, ma che si rivelano poi tutti fuochi di paglia. Gente che ogni volta dice di voler ripartire da zero, perchè è solamente quello il punto in cui per un attimo si sentono in linea il proprio valore, destinato a non crescere mai.

Come in tutte le cose, ancora una volta, io amo l'esatto equilibrio fra le due cose, perchè se da un lato "cambiare" vuol dire pepare un po' la nostra vita, metterci ancora una volta alla prova, dall'altro non dobbiamo dimenticare che ci sono pilastri solidi da costruire e da preservare, perchè poi tutta la forza e la resistenza della casa che ci costruiremo attorno dipenderà esclusivamente da essi.