giovedì 20 febbraio 2014

Nuove forme di equilibrio

Strana la vita.
Ogni volta che mi sono dedicato ad un progetto le tappe sono sempre state le medesime.
Il grande entusiasmo iniziale, i primi passi in cui i progressi arrivavano come un fiume in piena ed una sensazione di benessere estremo.
Solo che ad un certo punto i miglioramenti stentavano ad arrivare e, nonostante la costanza, per riuscire ad andare avanti anche di un solo passo avevo bisogno del triplo degli sforzi e del tempo che mi serviva all'inizio, così l'entusiasmo cominciava a calare e il destino per questo progetto era andare avanti in una situazione di stallo oppure l'abbandono.

Quest'anno le cose sono un po' cambiate. In meglio.
Ed è una sensazione un po' strana per me, la quale mi porta molto spesso a raccogliermi in me stesso, via lontano da questa vita e da questo mondo.
Le nostre esperienza sono sempre difficili da condividere a pieno, sappiamo bene che quello che facciamo nella nostra vita può esser motivo enorme di soddisfazione solo per noi e pochi altri, ma di sicuro nessuno la può percepire come la percepiamo noi. 
E a me sembra di esser dentro una sorta di mondo parallelo, dove l'immobile è diventato mobile e dove grazie alla mia costanza e al mio impegno lo stallo si è concluso, riprendendo ad avanzare lungo il mio cammino, ma stavolta ad un livello più avanzato.
E' come se per tutto questo tempo avessi girovagato per i sentieri di un fitto bosco e ora invece fossi davanti una parete da scalare bellissima, la quale per la prima volta mi permetterà di vedere il bosco dall'alto ed il cielo stellato della notte.

Sinceramente non capisco cosa sia cambiato in me per esserci finalmente arrivato, ma non credo sia un semplice "hai trovato la strada giusta per te", credo ci sia un motivo più profondo e se spesso mi raccolgo fra i miei pensieri non è solo per vestire il ruolo di giudice di me stesso esaminando i miei progressi, ma è anche per riflettere su cosa mi abbia portato a ciò. 

Sarà forse una nuova forma di equilibrio?


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