domenica 28 aprile 2013

Difficoltà

Mi sto accorgendo che arrampicare è sempre più simile alla vita, perchè l'unico momento in cui ti puoi davvero riposare è dopo esser arrivato in cima alla vetta. 
Durante la salita ciò non è contemplato, al limite puoi solo imprecare.
Ogni appiglio che sembra buono in realtà è lì solamete per dirti "non adagiarti troppo sugli allori, le energie prima o poi finiscono."

Per come la vedo io si hanno solamente due possibilità, o cercare di afferrare sempre l'appiglio successivo nella speranza di arrivare in vetta (e prima o poi ci si arriva) oppure lasciarsi cadere rovinosamente nel vuoto, decretando la parola fine al nostro viaggio.

In questo caso la sconfitta è pesantissima, perchè si parla di sconfitta con se stessi.

Per questo è importante ragionare bene prima di cimentarsi su una via, capire se si è pronti e abbastanza forti e resistenti per affrontarla. 
Se non lo si è fatto e ci si accorge di esser in grave difficoltà l'unica cosa che ci resta da fare è stringere i denti. 
Alla fine, dopo il riposo, ci si accorgerà di non essere morti per della semplice fatica, ma al contrario di esserne usciti più forti, molto più forti.

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