martedì 28 maggio 2013

Mancare la presa

"Quella salita si stava dimostrando impossibile... eppure il giorno prima ero arrivato più in alto. Cosa mi sta succedendo? Com'è possibile peggiorare così? Provo a resistere, ma la fatica sta diventando insopportabile... non ce la faccio più. 
Contraggo i muscoli, punto i piedi, tengo la presa con la mano sinistra, stacco la destra dalla pietra e mi lancio... ma manco la presa... sto cadendo nel vuoto."

Alle volte ci sono situazioni e difficoltà che non riusciamo a risolvere, vuoi perchè il nostro stato psico-fisico non è al 100%, vuoi perchè effettivamente in quel momento sono al di fuori della nostra portata.

Nel primo caso il nostro corpo ci sta mandando dei chiari segnali: deve riposare. Quando siamo stanchi non solo il nostro corpo è affaticato, ma anche la nostra mente, così se uno evade dalla fatica fisica, quell'altra evade da quella mentale. Dobbiamo riposare, ricaricarci, andare a letto prima la sera e piuttosto svegliarsi un'ora prima la mattina, questo perchè il nostro corpo dorme meglio con la presenza della luna, basta provare andare a letto alle 10 svegliandosi alle 4 ed il giorno dopo alle 1 svegliandosi alle 7. Stesso quantitativo di ore, ma due risvegli completamente diversi.

E' poi importante fissare un momento della settimana in cui dedicarsi all'ozio. Si, proprio così. Dovremmo concederci un paio d'ore di nullafacenza totale alla settimana, perchè non fare nulla ha un effetto benefico per la mente, è il suo momento di riposo in cui però dobbiamo staccarla completamente da ogni pensiero. Quindi scegliamo un posto che ben si colleghi con il nostro io, che sia la propria camera, in riva al lago, un posto di montagna, che sia da soli, sdraiati in silenzio o con la musica, o con una persona che sia in grado di far scollegare la nostra mente dai soliti pensieri.

Nel secondo caso invece il meccanismo che dobbiamo impegnare è diverso. Dovremmo pianificare un "allenamento" che ci porti ad ampliare e a migliorare le nostre potenzialità per poi superare il momento di difficoltà al meglio. Non esistono ostacoli insormontabili, ma non siamo su un sentiero strettissimo dove siamo costretti a superare ogni singolo ostacolo per accedere al successivo. La vita, al contrario, è un intreccio di sentieri e questo ci permette di proseguire e di ritornare sui problemi in un secondo momento, salvo casi particolari ovviamente. Cerchiamo quindi di capire se qualcosa è troppo al di là delle nostre possibilità attuali, se sentiamo di potercela fare o se abbiamo la sensazione di doverci preparare meglio per affrontla. Le cadute, come quella accennata ad inizio post, possono avere effetti positivi, voglia di riscatto, maggior consapevolezza della difficoltà, ma possono anche avere effetti disastrosi, come l'abbattimento morale, lo scoraggiamento e la paura. Tutto dipende dall'indole del soggetto e dal suo stato d'animo in quel momento.

"Tornai su quel passaggio mesi dopo. Migliorai la mia dieta, mi allenai giorno dopo giorno senza mai mollare. Soltanto la domenica mi concedevo una passeggiata tranquilla immerso nel verde del bosco, tornando poi la sera a casa dalla mia famiglia e stando seduti a tavola per cena, ridendo e scherzando con loro come non facevo da tempo. Stavolta ero decisamente più riposato, più pronto, mi sentivo in grado di poter scalare quella via con le sole braccia. Inutile dire che non lo feci, ma stavolta arrivai fino in cima... ed in quel passaggio, dove caddi la volta scorsa, stavolta la mia presa era forte e solida."

Nessun commento:

Posta un commento