venerdì 8 marzo 2013

Riprendere i propri passi

Ci sono momenti in questo sentiero, che è la vita, in cui devi fermarti e osservare bene ciò che ti sta intorno, addentrarti nel bosco, se necessario, per capire, per giungere al vero significato delle cose.
Certo, è pericoloso, potresti perderti e non ritrovare più la strada che stavi percorrendo, la tua strada, e qui non esistono fili che puoi lasciar dietro te, tanto meno briciole da seminare, ma d'altronde la vita intera si può dire che è un continuo rischiare, mettere in gioco le proprie certezze, giocando senza difese.

Mi viene in mente una lezione di arti marziali che feci tantissimi anni fa...
Ricordo il mio maestro, una persona eccezionale nella morale e nell'animo, che mi guardò e mi disse: "Sai Simo, prima di entrare in palestra, o comunque nelle prime lezioni, per te un pugno era soltanto un pugno. Poi hai dato il via al tuo studio interiore, hai capito la tecnica, la perfezionerai sempre di più, capirai come scaricare tutta la tua forza in un colpo solo e ne studierai le varianti. Ti accorgerai che non sarà più un pugno il tuo, ma una tecnica... fino a che tra qualche anno ripenserai a oggi e capirai che il tuo pugno sarà tornato ad essere un pugno."

Il concetto è lo stesso, a volte deviare per qualche decina di metri non vuol dire perdersi, ma tornare sui propri passi con una maggior coscienza di ciò che siamo e di ciò che possiamo realmente dare.

1 commento:

  1. Ciò che non siamo aiuta a capire ciò che siamo.
    Questo argomento mi tocca in particolare, e posso dire che non è una cosa facile: buttarsi a capofitto nella comprensione di se stessi a volte può farti rinunciare ad occasioni che potrebbero non ricapitare e sempre con il dubbio di aver fatto la scelta giusta. Dobbiamo però ammettere che se si desidera la pace interiore e non ritrovarsi poi ad avere dei "se avessi...", probabilmente prendere deviazioni dalla nostra reale natura sono l'unico modo per rimanerci veramente vicini.
    Quello che auguro alle persone e all'autore dell'articolo (che apprezzo) è comunque di cercare sempre la felicità! buona giornata
    Gian

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