lunedì 18 febbraio 2013

Maiuscolo o minuscolo

Ciao a tutti cari lettori, oggi voglio parlarvi di un pensiero nato nientepopodimeno che dal nostro carissimo e amatissimo Festival di Sanremo, il festival della canzone italiana. La cosa più incredibile è che la rispecchia proprio a fondo, compreso quel tratto caratteristico che ultimamente tutte le canzoni della musica leggera sembrano aver acquisito all'unanimità: il fenomeno meteora. Nel linguaggio radiofonico la meteora è una canzone che raggiunge un incredibile successo in poco tempo, ma fondamentalmente dalla vita breve, proprio come una meteora che entra nell'atmosfera del nostro pianeta, si sgretola e "decide" di cadere, che ne so, magari in Russia (ogni riferimento è puramente casuale). Si oggi ho deciso anche di abbandonare il solito modo di scrivere per adottare quello in stile "conversazione da bar", visto lo spessore dell'argomento che tratterò. Non preoccupatevi, in fondo in fondo anche oggi fornirò uno spunto di riflessione.
Torniamo a noi, o meglio, alle meteore.
Prendiamo il nostro caro Mengoni...che talento vocale ragazzi, penso che sia in grado di cantare qualsiasi cosa, è in possesso di una voce strepitosa, di un timbro che può piacere o non piacere, ma soprattutto di una grande capacità di cantare dal vivo con una grazia invidiabile. Eppure non arriva altro che la sua voce, come quella di tutti i cantanti con la "c" minuscola.
A chi mi riferisco?
A tutti coloro che scelgono la strada dello studio vocale per ottenere la capacità di sbalordire con il proprio canto. A tutti quelli che considerano più importante il proprio vibrato della propria intenzione, a tutti coloro che pensano più a quanto sia perfetta la loro intonazione che alla parola che stanno cantando.
Quando ascolto questi cantanti... beh mi sembra di vedere un quadro incredibile nella sua quasi-perfezione, ma privo di anima.
Lo guardo, lo ammiro, esco dal luogo dove si trova ed entro dieci minuti è già passato nel mio dimenticatoio.
Non di certo come quel Quadro, posto il più delle volte nell'angolo più nascosto, ricco di imperfezioni, sbavature, ma dallo stile unico e inconfondibile... perchè è proprio quel Quadro a piantare le sue radici nella tua anima, e da lì non se andrà più via.
Lo stesso per me vale per i Cantanti, quelle Voci che forse non sanno nemmeno cosa voglia dire esser dei "virtuosi", ma perchè a loro non interessa... non ne hanno neanche bisogno.
Loro sono quelli che sanno arrivare dove gli altri non sanno, sono i Cantanti con la "C" maiuscola, sono coloro la cui voce è solo un piccolo frammento rispetto a tutto quello che arriva ai nostri cuori quando li ascoltiamo.
Io personalmente penso che si possa definire un dono questo, un dono che la natura ci offre, ma credo anche che nel nostro percorso possiamo scegliere cosa essere, forse non in tutto, ma quasi.
Per esempio?
Beh, si può scegliere se esser degli Amici o degli amici, delle Persone o delle persone, dei Genitori o dei genitori.
Si può scegliere se Amare o amare, se essere Speciale per qualcuno o speciale per tanti.
Si può scegliere di non amare la perfezione nelle cose,
ma di fare il possibile per poter guardare ogni giorno quel Quadro, così imperfetto, così ricco di sbavature,ma dallo stile unico e inconfondibile.

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